Richiesta di prestiti, gli italiani vogliono l’assicurazione

Il 12% di chi richiede prestiti sopra i 10 mila euro vuole l’assicurazione per tutelarsi dalle difficoltà di rimborso

Richiesta di prestiti, gli italiani vogliono l’assicurazione

In Italia l'erogazione di prestiti in favore di famiglie e imprese è in costante calo in questo 2013. Ovviamente sempre più persone, dall'inizio della crisi, hanno timore a indebitarsi con banche e finanziarie e preferiscono evitare di ricorrere ai finanziamenti. Tuttavia un dato positivo c'è ed è relativo alle assicurazioni stipulate sui prestiti.

Secondo quanto emerge dall'ultimo studio dell'Osservatorio SuperMoney, portale di confronto di prestiti online, il 12% di chi richiede un finanziamento superiore ai 10 mila euro vuole abbinare al credito una polizza assicurativa a tutela del rimborso nel caso di problemi economici o di altra natura. Il rilevamento è stato fatto grazie all'esamina di circa 130 mila richieste di preventivo per un prestito, giunte al sito da marzo a novembre 2013.

Il dato è confortante soprattutto perché la percentuale di chi richiede l'assicurazione sul prestito cresce all'aumentare dell'importo richiesto, a dimostrazione della prudenza degli italiani a fronte di un investimento così importante. Se, infatti, per somme fino a 10 mila euro solo il 9,73% degli utenti sceglie di abbinare una polizza assicurativa, questa percentuale sale all'11,59% per cifre comprese fra 10 e 25 mila euro, per arrivare fino al 15,54% per finanziamenti più alti di 25 mila euro.

L'analisi dell'Osservatorio SuperMoney, poi, si differenzia regione per regione svelando come le città del Molise siano quelle dove l'assicurazione sul prestito, o CPI (Credit Protection Insurance), sia più richiesta (nel 14,23% dei casi), mentre in Basilicata questo tipo di tutela sia meno desiderato (solo nell'8,29% dei casi).

"Gli italiani stanno imparando a non compiere scelte avventate nel fare ricorso al credito al consumo - commenta Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney - Complice la crisi, probabilmente, è cresciuta la percezione del rischio di non riuscire più a far fronte al debito contratto, soprattutto se ingente, e ci si tutela di conseguenza".

"Un'ottima notizia - prosegue Manfredi - perché denota maturità rispetto alle proprie capacità di spesa. Ci sono sicuramente margini di miglioramento: l'importante è che si valutino con attenzione il tipo di polizza e il suo costo. Meglio scegliere formule trasparenti ed economicamente sostenibili: queste informazioni sono riportate nei contratti dei prestiti, e devono essere conteggiate nel Taeg, il tasso che misura il costo effettivo del finanziamento".