Prestito d'onore per fare impresa: domanda e requisiti per ottenerlo

Il prestito d'onore introdotto con una legge del 1996 per anni rimasta senza fondi con d. lg.vo 185 del 2000 riattivato.

Prestito d'onore per fare impresa: domanda e requisiti per ottenerlo

Con la crisi una soluzione alla difficoltà di trovare un lavoro stabile potrebbe essere il ricorso, per chi non ha liquidità immediata, al prestito d'onore; creare impresa infatti, nonostante i rischi elevati, oggi rimane una delle poche chance alternative alla disoccupazione.

La legge n. 608 del 1996 ha introdotto il prestito d'onore, per fornire agevolazioni per l'investimento in attività imprenditoriali. Per lungo tempo la concessione del prestito d'onore ha subito una frenata, ma, dopo un periodo di crisi e di stallo per mancanza di fondi con conseguente blocco di migliaia di domande di prestito d'onore, con il decreto legislativo 185 2000 è stato approvato un nuovo stanziamento di fondi destinato a questo settore di finanziamenti.

Il servizio di erogazione prestiti d'onore è gestito da Invitalia e, per ottenere il finanziamento, è necessario presentare richieste:

  • per creare una microimpresa;
  • per svolgere attività di lavoro autonomo;
  • per attività di franchising.

Devono trascorrere 60 giorni dalla data di ricezione della domanda perché si completi l'istruttoria ed è richiesta la frequentazione di seminari informativi coordinati dalle società regionali di Invitalia. La domanda può essere prodotta tramite il sito Invitalia Autoimpiego.

Su modulit.it si può procedere a scaricare il modulo di domanda per il prestito d'onore, in più è predisposta nella sezione del sito dell'Unione Consulenti un servizio di consulenza alla sezione finanziamenti agevolati, dove è predisposto un form per avere una valutazione da esperti del vostro progetto e l'analisi di fattibilità.

La legge prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato) e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative:

  1. Microimprese, società in nome collettivo, società semplici, società in accomandita semplice, con investimenti ammissibili (fino ad un massimo di 129.114 euro).
  2. Franchising, rivolto alle ditte individuali, per aprire un'attività in franchising, sono escluse invece le cooperative e le società di fatto. Le quote di affiliazione sono consentite per commercializzazione di beni e prestazione di servizi Il decreto 185 2000 prevede un contributo a fondo perduto e mutuo agevolato che copra tutte le spese in c/investimento e nel primo anno di attività è riconosciuto un contributo a fondo perduto per le spese in c/gestione.
  3. Lavoro autonomo, per coloro che vogliono costituire una ditta individuale in qualità di lavoratori autonomi. Gli investimenti concessi non possono superare 25.823 euro e dipendono dall'investimento previsto.

Requisiti per fare domanda:

  • la maggiore età;
  • carta o permesso di soggiorno valido per un periodo pari almeno a un anno successivo alla data di presentazione dell'istanza(in caso di cittadino extracomunitario);
  • possesso dello status di disoccupato o inoccupato in cerca della prima occupazione;
  • sede aziendale in Italia;
  • mantenimento in produttività dell'azienda, divieto di cessione per almeno un quinquennio dalla data di ammissione all'agevolazione e di sottoscrizione di contratti di lavoro subordinato a tempo pieno.

Attività escluse dal beneficio:

  • aziende operanti nel settore dell'agricoltura;
  • aziende operanti nel settore ittico;
  • aziende operanti nel settore agricolo.