Mancato pagamento rata prestito

Ritardare o saltare il pagamento di una o più rate di un prestito comporta delle conseguenze per l’intestatario del contratto, compromettendo anche le possibilità di ottenere altri finanziamenti in futuro. Leggere con attenzione i contratti prima della sottoscrizione consente di conoscere in anticipo le sanzioni previste dalle banche e dagli istituti di credito e tutti gli obblighi ai quali il debitore deve attenersi.

 

 

Cosa succede in caso di ritardo o mancato pagamento delle rate?

La prima misura adottata dalle banche in caso ritardi o mancato pagamento di una o più rate prevede l’invio di una comunicazione di sollecito, e subito dopo l’applicazione degli interessi moratori. Infatti, il debitore è definito tecnicamente “in mora” solo in seguito all’invio di una comunicazione ufficiale (inviata tramite raccomandata a/r o posta elettronica) che segnala l’irregolarità nei pagamenti.

La messa in mora del debitore prevede in concreto l’applicazione degli interessi di mora, ovvero una maggiorazione dei tassi già previsti dal finanziamento. L’importo degli interessi di mora è stabilito dagli stessi istituti di credito attraverso una regolamentazione specifica, che dovrà attenersi alle direttive previste dalla legge anti-usura. Per il 2018 è stata stabilita la soglia dell’8% in più rispetto ai tassi stabiliti dalla BCE.

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Quando arriva la segnalazione come cattivo pagatore?

Se nonostante i solleciti inviati dalla banca il cliente non regolarizza la sua posizione debitoria entro i termini stabiliti dalla banca (in media entro 15 giorni), scatta la segnalazione come cattivo pagatore nei SIC, i Sistemi di Informazioni Creditizie e subito dopo alla Centrale Rischi della Banca d’Italia.

I Sistemi di Informazioni Creditizie sono come dei database, consultabili solo dagli operatori del settore, in cui sono raccolte le informazioni utili per valutare il livello di affidabilità creditizia dei clienti ovvero la capacità di sostenere il pagamento delle rate di rimborso e rispettare le scadenze dei pagamenti.

L’iscrizione in queste “black list” è variabile, da un minimo di 6 mesi fino ad un massimo di 36 mesi a seconda dei casi. La cancellazione del nominativo avviene in automatico, allo scadere del termine stabilito.

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Come evitare segnalazioni di questo tipo?

Il modo più semplice per evitare le segnalazioni come cattivo pagatore è semplicemente rispettare le scadenze delle rate di rimborso. Calcolare l’importo della rata prima della sottoscrizione del contratto e valutare la sostenibilità dell’impegno preso in relazione alle altre spese, consente già di valutare la fattibilità dell’impegno preso.

Oltre a questo, sarebbe opportuno valutare se il prestito sottoscritto prevede l’adozione di soluzioni per gestire i pagamenti con maggiore flessibilità, ad esempio: la possibilità di saltare la rata in caso di difficoltà, di spostarne la scadenza, o ancora la presenza di una soluzione assicurativa in caso di perdita del lavoro, invalidità permanente o decesso dell’intestatario del contratto.

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Un cattivo pagatore può ottenere un altro prestito?

Una volta scaduto il termine della segnalazione come “cattivo pagatore” sarà possibile richiedere un nuovo prestito. Le soluzioni di finanziamento a cui si potrà aspirare saranno però limitate e dovranno offrire garanzie all’istituto di credito. Le possibili soluzioni includono:

  • la cessione del quinto: requisito indispensabile è avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La possibilità di detrarre la rata di rimborso direttamente dallo stipendio o dalla pensione costituisce già una garanzia per la banca che, in caso di ritardi o complicazioni, potrà avvalersi del TFR maturato. Questo tipo di prestito prevede anche la sottoscrizione di una polizza assicurativa che interverrà in caso di perdita del lavoro o decesso dell’intestatario.
  • Il prestito con garante: questa soluzione prevede l’intervento di una terza persona (garante o fideiussore) che intervenga al posto dell’intestatario in caso di ritardi sui pagamenti. Il garante dovrà sottoscrivere il contratto di finanziamento e dimostrare di possedere una situazione finanziaria stabile.

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