Prestiti: il nuovo piano del governo per l’accesso al credito

Minibond, agevolazioni fiscali e aumento dei fondi di garanzia: queste le misure del governo per la ripresa dei prestiti

Prestiti: il nuovo piano del governo per l’accesso al credito

Attivare uno o più prestiti è al giorno d'oggi un'operazione complicata. Specie per le piccole e medie imprese italiane, infatti, la mancanza di liquidità e gli ostacoli all'accesso al credito costituiscono un grave problema che porta spesso al fallimento dell'attività. E anche per le famiglie il momento non è propizio, sebbene, fortunatamente, è possibile mettere IBL Banca e i suoi finanziamenti a confronto con quelli degli altri istituti di credito per risparmiare quanto più possibile sul proprio piano rateale.

Inoltre, accanto ai prestiti tradizionali, per accedere ai quali è necessario riferirsi agli sportelli dell'istituto di credito prescelto, per attivare un finanziamento esistono anche altri metodi che permettono di arginare le difficoltà dovute agli alti tassi. È possibile, per esempio, informarsi sui prestiti online, i cui costi risultano tendenzialmente più bassi rispetto ai prestiti sottoscritti in filiale poiché minime sono le spese di intermediazione tra banca e richiedente.

Qualunque sia il tipo di prestito prescelto, comunque, l'attuale credit crunch, cioè il calo dell'offerta di credito, resta tra le cause prime della scarsa operatività delle imprese e dello scarso potere di acquisto dei cittadini. E se da un lato, le misure di Quantitative easing messe in atto dalla Banca Centrale per iniettare liquidità nel sistema hanno di certo portato a un contenimento del fenomeno, dall'altro esse da sole non possono risolvere il problema. Si rende quindi necessario l'intervento dello Stato che predispone un piano di riforma del Fondo centrale di garanzia. Vediamolo nel dettaglio.

Prestiti alle imprese italiane

Da un lato le banche devono ridare fiducia alle imprese facilitando, tramite prestiti, l'accesso al credito, dall'altro lo Stato deve favorire questo passaggio concedendo garanzie statali sui prestiti. L'obiettivo è quello di aprire nuove possibilità per le piccole e medie imprese in modo da stimolare l'economia reale e la conseguente occupazione.

Nella pratica l'intervento sarà costituito da un importo di almeno 100 miliardi di euro con garanzia del 50%. Su questi prestiti lo Stato incasserà subito dalle imprese la commissione dell'1% e quindi circa 500 milioni. Così come è stato per il collaterale delle banche con il "Salva Italia" di Monti nel 2011, anche in questa occasione non sarà necessaria alcuna copertura finanziaria.

Nello specifico i provvedimenti sono i seguenti:

· aumentare il plafond della legge 662/96. Saranno garantiti prestiti pari al 40% del fatturato utilizzabili a piacimento dalle imprese. La concessione della garanzia dovrà avvenire attraverso il portale telematico e per un periodo non superiore ai 15 giorni lavorativi, solo in presenza di un bilancio in utile e dell'impegno all'occupazione.

· prevedere prestiti garantiti da immobili anche di terzi o da altri asset della società. La concessione del prestito potrà essere subordinata anche da accordi con altre imprese, specie se legate da un contratto di rete. Il prestito potrà essere concesso dalla Cassa depositi e prestiti o tramite locazione finanziaria. Il periodo della concessione è di 30 giorni.

· prevedere agevolazioni fiscali per gli strumenti alternativi di finanziamento delle piccole e medie imprese. Per quanto riguarda i minibond, ad esempio si prevede l'esenzione fiscale totale per i sottoscrittori, mentre per agevolare la quotazione in borsa si concederà un credito d'imposta pari al 100% delle spese sostenute, quando certificate.

Prestiti ai cittadini privati

Poiché garantito dalla Cassa depositi e prestiti, il credito richiesto dal cittadino dovrà essere obbligatoriamente concesso dalla banca. In particolare questi finanziamenti riguardano l'acquisto di immobili o la loro manutenzione, oltre che i prestiti finalizzati per esempio alla formazione dei figli.

Nello specifico questi prestiti riguardano:

· acquisto di immobili. Sarebbe da prevedere una possibilità di acquisto della prima casa, anche con la formula del rent to buy, per tutti i cittadini privati. Per soddisfare tale esigenza sarà necessario stabilire una tipologia contrattuale specifica. Tali prestiti saranno riservati solo a chi non è già titolare di altri mobili e abbia reddito e isee inferiori a 30.000 e 50.000 euro.

· mutui ipotecari per le giovani coppie, garantiti dalla Cdp, con durata massima di 30 anni e anche nella formula del rent to buy. La cui locazione potrà essere effettuata per un periodo massimo di 8 anni, al termine dei quali procedere all'acquisto con decurtazione del canone pagato sulla quota capitale.

· manutenzione di immobili, anche condominiali. In questo caso tutti i pagamenti dovranno essere fatti con bonifico e gestiti direttamente dalla banca che potrà applicare uno spread massimo del 2% sul tasso di riferimento scelto. Il rimborso potrà avvenire in 60 rate mensili e dovrà essere garantito da ipoteca.

· studenti universitari per il pagamento della tassa di iscrizione, dei libri o del canone di locazione. Previo il mantenimento della regolarità degli studi, l'importo sarà pari a 5.000 euro per ogni anno universitario con uno spread massimo dell'1%. La restituzione avverrà a trent'anni in 60 rate mensili.

· genitori di studenti, fino a 10.000 euro per ogni figlio, restituibili al raggiungimento della maggiore età o al termine degli studi in caso di conseguimento del titolo universitario. In questo caso il rimborso avverrà in 60 rate mensili con uno spread dell'1% e potrà essere utilizzato per le tasse di iscrizione, per i libri o altri strumenti richiesti, per i trasporti.

· liquidità sull'immobile di proprietà per un importo pari al 50% del suo valore. Questi prestiti, di durata non superiore ai vent'anni e garantiti da ipoteca, dovranno prevedere un periodo di ammortamento anticipato degli interessi su un periodo di tre anni. Tale formula sarà destinata esclusivamente a chi perdesse il posto di lavoro e abbia isee inferiore a 20.000 euro.

Prestiti per la pubblica amministrazione

L'intenzione è quella di eliminare il Patto di Stabilità per i prestiti dedicati alle infrastrutture, previa la riduzione, da parte degli enti della pubblica amministrazione, del 2% della spesa corrente per il personale il finanziamento degli investimenti a spread fisso dell'1% da parte della Cdp. Nello specifico il credito sarà acquisito tramite:

· prestiti destinati alla costruzione di opere pubbliche, anche da parte di società partecipate dove l'ente pubblico abbia la maggioranza del capitale e della governance e nel caso in cui il bilancio relativo non sia mai chiuso in perdita. In tale caso il prestito dovrà essere risolto con un'immediata restituzione.

· prestiti finalizzati ad opere di utilità sociale nei limiti del 10% delle entrate dell'ente pubblico. In situazioni di questo tipo sarà l'ente stesso a dover produrre e inviare annualmente alla Cassa depositi e prestiti una rendicontazione relativa all'utilizzo del finanziamento, completa del nominativo di tutti i beneficiari.

· minibond emessi per le società partecipate di proprietà esclusiva dell'ente pubblico e garantiti dall'ente stesso. Tale garanzia non dovrà essere oggetto di calcolo nel Patto di Stabilità e i minibond potranno essere sottoscritti anche da privati, previa la compilazione di un documento informativo sull'operazione pubblica finanziata.