Prestiti per dipendenti pubblici in pensione: ci sono anche i patronati

L’INPS ha deciso che gli Istituti di Patronato possono inviare online le richieste dei prestiti per dipendenti pubblici

Prestiti per dipendenti pubblici in pensione: ci sono anche i patronati

I sogni son desideri, e quando si realizzano non si potrebbe volere di più. Da bambini si usavano i braccialetti portafortuna, e quando si rompevano si sperava che il desiderio esaudito diventasse realtà. E se da piccoli si desiderava un giocattolo o un cane, da grandi si spera di avere una sicurezza economica che ci permetta di andare avanti senza problemi, e che magari ci protegga anche quando andremo in pensione. Ma quando questo non è il caso, è necessario ricorrere ad un finanziamento, e mettendo i prestiti dei migliori istituti di credito a confronto si riuscirà a trovare il modo di ottenere una proposta vantaggiosa, e soprattutto agevole da restituire.

E c'è una categoria di lavoratori in particolare che beneficia dei prestiti in modo molto agevole: stiamo parlando dei dipendenti pubblici, che possono informarsi sui prestiti INPDAP anche se sono già in pensione. C'è una novità per quanto riguarda i prestiti per dipendenti pubblici in pensione: è stata divulgata dall'INPS e riguarda le disposizioni operative per la cooperazione con gli Istituti di Patronato in materia di trasmissione telematica delle richieste di prestito dei pensionati iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Vediamo di cosa si tratta.

Da questo mese in avanti gli Istituti di Patronato potranno inviare le richieste di finanziamento, anche pluriennale, direttamente dalla pagina web dell'INPS dedicata ai prestiti per dipendenti pubblici in pensione. Il metodo di invio dovrà sottostare alle seguenti modalità: gli operatori delle sedi Provinciali dovranno assicurarsi che le adesioni al fondo di credito per la relativa trattenuta siano state inserite a sistema; il Patronato poi dovrà verificare che sul cedolino sia presente la trattenuta dello 0,15% prevista per legge. Nel momento in cui la verifica risulta positiva, l'ente potrà inviare la domanda al pensionato.

Non dovranno essere forniti dati relativi all'IBAN e agli emolumenti pensionistici per quanto concerne l'accreditamento, perché saranno rilevati dagli operatori stessi tramite la procedura informatica. Questo per quanto riguarda i pensionati ex INPDAP. I Patronati che invece operano in vece dei pensionati INPS potranno reperire i dati tramite una richiesta delle abilitazioni necessarie in uso. Il fatto che i Patronati possano gestire la procedura di invio della domanda non preclude il pensionato dal gestire la richiesta online autonomamente.