Prestiti non concessi e acquisti rimandati, la crisi delle donne

I dati di Banca di Italia sulla fragilità economica delle capofamiglia

Prestiti non concessi e acquisti rimandati, la crisi delle donne

In periodi di crisi, trovare un prestito conveniente è una soluzione a cui si affidano milioni di italiani. Che sia per la semplice gestione del bilancio familiare o per avviare progetti in mancanza della liquidità necessaria, molte famiglie bussano alla porta delle banche, che da quest'anno hanno riaperto i rubinetti del credito.

Confrontare le offerte di Findomestic con quelle di Compass o altri operatori permette di trovare una soluzione vantaggiosa per tutte le esigenze, eppure secondo gli ultimi dati di Banca di Italia sono le donne ad avvertire la crisi più dei loro compagni.

Stando all'elaborazione di Red Sintesi per Repubblica, le famiglie italiane guidate da un uomo e quelle guidate da donne fino ai 65 anni non vivono la crisi allo stesso modo, ma sono queste ultime a subire maggiormente lo stress economico.

Prima di tutto posseggono di meno: 105 mila euro di immobili, attività reali e finanziarie rispetto ai 145 mila delle famiglie guidate da un capofamiglia e questo spiega perché il 72% della ricchezza nelle famiglie è detenuta dagli uomini.

Questa crisi, però, non porta le donne a chiedere prestiti in banca, bensì a chiedere l'aiuto dei familiari e a limitare investimenti come l'acquisto di una casa. Il 60% delle famiglie con un capofamiglia donna vivono in una casa di proprietà, ma è solo il 14% delle quote rosa a voler impegnarsi per richieder un mutuo.

Questo accade anche perché guadagnano di meno: le donne hanno a disposizione per il bilancio famigliare 27 mila 700 euro di reddito medio annuo, ovvero 6 mila in meno rispetto a le famiglie guidate da un uomo e percepiscono uno stipendio medio di mille 200 contro i mille 600 degli uomini.

Stando agli esperti, poi, l'acquisto di casa viene compiuto per immobili dalla metratura ristretta che non hanno più di tre componenti. Solo in questo caso, quindi, si rivolgerebbero alle banche, altrimenti preferiscono i canali informali diricorso al credito.

Se possono attendere attendono, insomma. Il ritratto disegnato dai dati di Banca d'Italia parla della fragilità economica delle donne. "Sono gli uomini che acquistano più auto e mobili, mentre le donne tendono a rimandare a tempi migliori acquisti così impegnativi", commentano gli esperti di Red Sintesi.