Finanziamenti per imprese: ecco cos’è il prestito d’onore

Contro la disoccupazione, un particolare tipo di finanziamento per imprese: ecco il prestito d’onore.

Finanziamenti per imprese: ecco cos’è il prestito d’onore

La crisi continua a mietere vittime all'interno delle aziende, che sono costrette a ridurre il personale e, nel peggiore dei casi a chiudere i battenti. Ci sono però anche barlumi di speranza, diffusi attraverso i media, nelle testimonianze di coloro che, per andare avanti hanno deciso di inventare qualcosa e stipulare un prestito vantaggioso per ottenere le liquidità necessarie.

La necessità, si dice, aguzza l'ingegno: e allora ecco che il mercato decide di schierarsi a fianco del cliente e aiutarlo a realizzare i suoi progetti imprenditoriali, proponendogli tra le altre soluzioni "fisiche" anche la possibilità di scegliere tra i prestiti online migliori, che abbattono radicalmente molti costi e consentono a chi è in difficoltà di non pentirsi della scelta fatta.

Forse non tutti sanno che, tra le diverse offerte di finanziamento per le imprese, ne spicca una particolarmente attenta alle esigenze del folto gruppo di giovani consumatori ma non solo: si tratta del prestito d'onore, le cui "possibilità di erogazione" sono state ampliate dal dl n.185/2000, dato che questo strumento avrebbe potuto consentire un abbattimento consistente della disoccupazione.

Il prestito d'onore infatti nasce dal desiderio di aiutare chi vuole sviluppare un'attività imprenditoriale in forma di società di persone di piccole dimensioni per produrre beni o servizi, prevedendo la concessione di una quota di capitale a fondo perduto, mentre l'altra verrà messa a disposizione come prestito che il cliente dovrà restituire con rate soggette a tasso agevolato. I tassi poi sono maggiormente agevolati per i giovani da poco laureati, che cercano un'occasione individuale di affermazione nel mondo del lavoro.

Al momento della richiesta, che si effettua online o in forma cartacea, occorrerà ovviamente essere maggiorenni e disoccupati, risiedere in Italia da oltre 6 mesi. La domanda online o in forma scritta comprensiva di allegati deve essere inviata a Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione d'investimento e lo sviluppo d'impresa S.p.A.) che ne gestisce il servizio: la risposta arriverà entro i sei mesi e se la richiesta verrà accettata, il futuro imprenditore dovrà partecipare a seminari preparatori.

Le intenzioni del richiedente dovranno essere legate a progetti di lavoro autonomo, franchising o micro impresa e l'attività dovrà restare in piedi per almeno cinque anni. Per chi opererà nel franchising, sarà disponibile un contributo a fondo perduto corredato da un mutuo a tasso agevolato: l'agevolazione ovviamente terrà conto del tipo di mutuo scelto (durate, tassi di interesse ed entità), degli investimenti e delle spese.

Per le micro imprese e per finanziare l'acquisto di attrezzature, impianti, beni immateriali e ristrutturazioni sono a disposizione un massimo di 129 mila e 114 euro. Inoltre le agevolazioni vanno a toccare anche acquisto di materiali semilavorati e materie prime e tutti quei costi del processo produttivo, e ancora utenze, oneri finanziari e molto altro. Anche qui si prevede una quota a fondo perduto (al primo anno fino a 12 mila euro) e una da rimborsare a tasso agevolato.

Per chi invece decide di intraprendere la carriera di lavoratore autonomo, anche qui il contributo a fondo perduto è previsto, in questo caso per ammortizzare gli investimenti iniziali, e viene corredato dal prestito (fino a 15 mila euro da restituire in 5 anni) che si assesta sul 30% del tasso di riferimento quando si chiederà il prestito. I finanziamenti non dovranno superare quota 25 mila e 823 euro e andranno a finanziare beni immateriali, macchinari e impianti.