Prestiti personali, rallenta la diminuzione delle erogazioni verso famiglie e privati

Secondo il rapporto pubblicato dall’Abi, la diminuzione dei prestiti si è attestata sul -3,8%.

Prestiti personali, rallenta la diminuzione delle erogazioni verso famiglie e privati
La dinamica connessa all'erogazione di prestiti e finanziamenti verso i privati vive una fase di assestamento, crescono le sofferenze bancarie ed aumentano i depositi: è quanto emerge dal rapporto mensile Abi, stando a cui il calo delle erogazioni verso famiglie e privati è fisso a quota -3,8%. Risulta sostanzialmente confermato dunque il dato stimato da Bankitalia ad inizio mese.

Rapporto mensile Abi - Prestiti a famiglie e privati

Nel mese di settembre il calo delle erogazioni rilevato aveva toccato quota -3,9%, mentre la stima riferita al mese di ottobre parla di -3,8%; continua dunque in complesso a calare il numero di prestiti concessi alle famiglie, anche se il calo vive una fase di assestamento. Il totale dei prestiti si aggira adesso attorno a 1.857 miliardi di euro.

Rapporto mensile Abi - Prestiti alle imprese

Anche le erogazioni di prestiti e finanziamenti alle imprese risulta in calo, ma anche in questo caso il decremento è attraversato da un trend di assestamento; la stima per il mese di ottobre parla di un -3,5%, solo leggermente superiore al dato di settembre (-3,2%). L'ammontare dei prestiti a società non finanziarie e famiglie si aggira attorno a 1.429 miliardi di euro.

Rapporto mensile Abi - Sofferenze bancarie e depositi bancari

Il rapporto ha stimato che a settembre 2013 le sofferenze bancarie sarebbero assestate a 144,5 miliardi, 2,7 miliari in più rispetto ad agosto; a dare un'idea più precisa dell'attuale congiuntura economica però è il confronto col dato del 2012, con quasi 28 miliardi in più stimati. Le sofferenze nette avrebbero adesso toccato quota 75,2 miliardi di euro. In crescita invece i depositi bancari, saliti del 4,6%, mentre la caduta delle obbligazioni prosegue (-9,7%).

Nel complesso il rapporto mensile Abi fotografa un andamento stazionario; il quadro economico e creditizio dipinto riporta infatti ancora segni negativi ma solo leggermente peggiori rispetto ai mesi precedenti.