Prestiti con pegno, la crisi economica fa registrare un boom nel 2013

Impennata prestiti con pegno spinti dalla necessità di migliaia di famiglie costrette ad indebitarsi per tirare avanti.

Prestiti con pegno, la crisi economica fa registrare un boom nel 2013

La crisi entra nei bilanci delle famiglie e li divora. E così accade che uno studio de Il Sole 24 Ore registra nel 2013 un boom di prestiti con pegno, cioè di finanziamenti di banche e finanziarie erogati sulla base di oggetti dati in pegno dal debitore. Sono ormai 40 gli Istituti di Credito ad essersi muniti di questo nuovo strumento, segno che l'economia è alla frutta.

Cosa sono e come funzionano.

I prestiti con pegno sono finanziamenti che il creditore (banca o agenzia finanziaria) elargisce, ottenendo in cambio un bene in custodia (generalmente un gioiello) senza problemi rispetto allo stato di cattivo pagatore o di protestato del richiedente, visto che esiste una garanzia materiale e immediata. Il creditore, tuttavia, potrebbe riservarsi il diritto di effettuare indagini sulla provenienza dell'oggetto dato in pegno, per evitare che possa essere illecita. Per ottenere il credito, oltre a rilasciare il bene in garanzia, occorre presentare un documento di identità e il codice fiscale.

In genere, i prestiti con pegno accordati sono una percentuale del valore del bene dato in garanzia, ma quasi mai meno del 40%. Alla fine del periodo previsto per il rimborso, il debitore e proprietario del bene potrà riottenerne il possesso se avrà pagato il debito e gli interessi, oppure potrà chiedere una dilazione temporale, dovendo comunque corrispondere maggiori oneri di custodia. Al contrario, se il rimborso avviene in anticipo sulla data prevista, il debitore avrà diritto ad ottenere la cancellazione degli interessi sul periodo residuo. Infine, se non sarà stato in grado di rimborsare in tutto o in parte il debito, il bene in pegno andrà all'asta e il creditore verrà soddisfatto sui ricavi della vendita.

Gli italiani onorano i loro debiti?

Che gli italiani siano un popolo di persone affidabili in tema di credito lo dimostrano le cifre di Unicredit che, con la sua Monte Pegni, fa sapere che soltanto il 5% dei beni dati in garanzia finisce all'asta, mentre per il 95% dei casi il rimborso avviene regolarmente.

I prestiti con pegno trattano piccole cifre per un periodo limitato, in genere massimo un anno. Il debito viene definito sempre più da lavoratori senza contratto a tempo indeterminato, da disoccupati, pensionati o persone con precedenti problemi di pagamento. Questi cercano soltanto di ottenere qualche centinaio o al massimo qualche migliaio di euro per pagare le bollette o per tirare a campare per qualche settimana o per qualche mese. Segno dei tempi. Terribili.