Prestiti ai genitori separati in Veneto: è polemica su tempi e fondi troppo esigui

Il Bando della Regione concede prestiti a tasso zero a famiglie monoparentali. Ma la dotazione è di soli 700 mila euro.

Prestiti ai genitori separati in Veneto: è polemica su tempi e fondi troppo esigui

Concedere prestiti a tasso zero (fino a 5 mila euro) alle famiglie monoparentali con figli, per il pagamento di spese mediche e dell'affitto: questo l'obiettivo di un nuovo bando promosso dalla Regione Veneto.

Un'iniziativa dal fine senza dubbio lodevole - tantissimi i genitori separati in difficoltà economiche, tanto più in un momento di crisi come quello attuale - che tuttavia sta suscitando non poche polemiche. Il motivo? I tempi troppo stretti per presentare domanda (tre settimane) e le risorse troppo esigue, solo 700 mila euro.

Per richiedere il prestito, infatti, il termine è fissato al 21 novembre 2013. E facendo un semplice calcolo, si scopre che se i contributi fossero erogati tutti per la somma massima prevista (5 mila euro), i genitori potenziali beneficiari dei prestiti sarebbero solo 140. Ma prendendo in considerazione la sola città di Venezia, secondo stime dell'Osservatorio Politiche di Welfare comunale, a possedere i requisiti sarebbero già ben 400 persone.

Le tipologie oggetto del prestito sono le spese sanitarie di qualsiasi tipo riguardanti il figlio minore o il genitore convivente (esclusi gli interventi di chirurgia estetica non conseguenti a traumi e/o incidenti stradali e non necessari per la cura di una patologia) e relative all'acquisto di dispositivi medici. Dall'altra parte, sono ammesse le spese per il pagamento dei canoni di affitto per abitazioni non di lusso.

A criticare l'iniziativa sono in particolare i Comuni, con il vicesindaco di Venezia Sandro Simionato in testa: "Un aiuto per i cittadini in difficoltà è sempre importante - ha affermato - ma erogato in questi termini rischia di non essere abbastanza significativo". I Comuni lamentano inoltre il fatto che il bando sia sperimentale -con nessuna certezza, quindi, di essere replicato nei prossimi anni - e che esso ricada interamente sulle amministrazioni comunali, che devono farsi carico di tutta la parte burocratica.