Ocse: in Italia debito troppo alto, credito assente

Angel Gurria, segretario generale dell'Ocse intervistato da La Stampa ha dichiarato che l’Italia è in stallo economico.

Ocse: in Italia debito troppo alto, credito assente

A due mesi dall'insediamento del governo Letta, sono stati approvati alcuni provvedimenti come la sospensione dell'Imu, l'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, e le proroghe per gli eco bonus, ma l'economia italiana rimane in un pericoloso "stallo", e nell'intervista al quotidiano il segretario generale dell'Ocse si è espresso riguardo la grave crisi economica del paese, spiegando che il problema numero uno dell'Italia è l'assenza di credito che crea lo "stallo economico" per le imprese e le famiglie.

Il segretario ha spiegato che nonostante il lavoro straordinario del governo per uscire dalla procedura d'inflazione, gli istituti finanziari e creditizi, che ricevono agevolazioni e sostegni dal governo e dalla Bce, non rimettono in circolazione la liquidità ottenuta dal presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi a tassi vantaggiosi. Niente prestiti a famiglie e imprese, quindi: si crea così un pericoloso "stallo economico", e nonostante l'uscita dalla procedura dei piani di rientro Ue, il debito pubblico italiano è troppo alto e non deve superare il tetto del 3%.

Ma non finisce qui, poiché il segretario ha anche suggerito un'ipotesi di soluzione del problema di assenza di credito, con il risanamento del sistema bancario soprattutto creditizio attraverso forme di garanzia statale per agevolare il credito alle PMI: "Situazione ancora fragile, ma in Italia è bene che continui il dialogo tra il governo e le parti sociali per affrontare insieme le emergenze", infatti, qualcosa si sta muovendo, a Milano, sono stati approvati quattro nuovi accordi tra la Banca Europea degli Investimenti e Unicredit per concedere finanziamenti a medio - lungo termine alle PMI per un importo complessivo di 500 milioni di euro.

Sul deficit pubblico, invece, il segretario ha concluso dichiarando che è stato fatto un lavoro straordinario, poiché l'Italia è uscita dalla procedura d'infrazione della Ue, ma lancia anche un avvertimento, sulla strada da percorrere per uscire dalla crisi e sviluppare l'economia: "Deve continuare a mantenere i conti in ordine, per rinforzare la fiducia e la credibilità, senza dimenticare che il debito pubblico continua ad essere troppo alto, e il credito alle PMI e alle famiglie è assente".