Social Lending, come accedere al prestito fra privati in Italia

Il Social Lending (prestito fra privati).Vediamo come funziona e se conviene.

Social Lending, come accedere al prestito fra privati in Italia

In questo periodo in cui le banche non erogano prestiti con facilità, una valida alternativa potrebbe essere rappresentata dal "Social Lending", in pratica il prestito fra privati. Vediamo come funziona e quali sono le caratteristiche di questa interessante opportunità per chi cerca un piccolo finanziamento.

Le caratteristiche del Social Lending

Tutto avviene attraverso una piattaforma on line (se ne trovano diverse in rete) e l'incontro sarà fra il prestatore e il richiedente. Il prestatore generalmente è alla ricerca di un investimento che gli possa rendere degli investimenti sicuri in titoli di stato ed in base alla classe di merito del debitore percepirà interessi a seconda che lo stesso debitore sia più o meno "rischioso".

L'importante è che la somma prestata venga suddivisa fra più richiedenti e quindi il rischio è frazionato e più gestibile. In pratica, se qualcuno non restituisce i soldi, il prestatore perde solo la somma investita con quel richiedente.

Per richiedere il prestito bisogna avere fra i 18 e i 75 anni, avere un conto corrente e non essere un "cattivo pagatore", ossia non essere iscritto al Crif.

Il prestito viene erogato anche ai giovani e a chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato. Se si presentano le condizioni, l'erogazione potrà avvenire anche in 24 ore, con rimborso dai 12 ai 48 mesi.

Riguardo alla classe di merito: al richiedente viene assegnato un rating in base alle informazioni raccolte e da queste informazioni dipende il tasso di interesse applicato; chi ha un lavoro a tempo indeterminato da molti anni e non ha segnalazioni in Crif, potrà usufruire di un tasso migliore rispetto ad un richiedente meno "tranquillo".

Quando qualcuno non può pagare, la società attiva le procedure di recupero credito, ma il tasso di insolvenza attualmente è solo del 2%.

Se il sistema si svilupperà, di sicuro diminuiranno i costi, che per adesso sono in linea con i normali costi bancari. Ma l'importante è far capire alla Banche che potrebbero esistere delle valide alternative.