FMI: Allarme Credit Crunch e Bond in Italia e Spagna

Dal Wall Street riguardo il Rapporto di Stabilità Finanziaria Globale: gli istituti “eroghino” i prestiti alle PMI.

FMI: Allarme Credit Crunch e Bond in Italia e Spagna

La crisi economica italiana sembra non trovare fine, e mentre l'attenzione è puntata sulle elezioni del Capo dello Stato e le "Quirinarie" a cui gli italiani stanno assistendo, spettatori inermi, al nuovo grande inciucio tra Berlusconi e Bersani, dal Rapporto GFS ( Rapporto Finanziario Globale), il FMI - Fondo Monetario Internazionale, da Whashington, lancia un altro allarme sull'economia italiana, sui credit crunch, ossia sulla concessione di prestiti alle PMI, in Italia e Spagna, e ha dichiarato in merito al debito e il blocco dei pagamenti della PA alle PMI, che: "Gli Istituti di credito e la PA "eroghino" prestiti, e i pagamenti alle PMI, le banche estere continuano a ridurre l'esposizione verso i titoli italiani e spagnoli, ma questo processo è notevolmente rallentato".

Nel Rapporto di Stabilità Finanziaria Globale, il Fondo sottolinea la necessità dello sblocco immediato dei pagamenti, per una ripresa economica: "Dovrebbe essere considerato alla stregua di una priorità per assicurarsi che il sistema finanziario sia in grado di giocare il suo ruolo nel facilitare la ripresa economica" , ma non finisce qui, poiché i tecnici americani, riguardo i Titoli di Stato Italiani, hanno riscontrato un ritorno preoccupante di investitori esteri sui Bond italiani e spagnoli nel 2012, rispettivamente per un 35% in Italia e un 30% in Spagna, la percentuale di quota di debito totale detenuta da investitori stranieri, con un pericoloso blocco della macroeconomia, in quanto i costi del credito dell'Ue sono alti: "I prestiti al settore delle piccole e medie imprese in Italia e in Spagna si stanno rapidamente contraendo, ogni riduzione dell'offerta di credito alle PMI, deve essere affrontata come una priorità per assicurare che il sistema finanziario possa svolgere il suo ruolo di sostegno della ripresa economica. Il credito continua a contrarsi (di circa il 5% dallo scoppio della crisi), e la crisi finanziaria globale potrebbe entrare in una fase cronica, segnata da un deterioramento delle condizioni finanziarie da ricorrenti crisi di instabilita'".

L'unica soluzione per fronteggiare la nuova emergenza, secondo il Fondo, sarebbe quella di: "Ridurre i costi dei prestiti alle PMI nell'area dell'euro, allargando la gamma di finanziamenti che possono essere usati come collaterali presso la Bce".