Truffe prestiti tra privati

A causa delle crisi economica sempre più persone rischiano di farsi truffare dai privati che promettono prestiti.

Truffe prestiti tra privati

Negli ultimi anni sono nati i Social Lending, i quali sono prestiti online che vengono forniti dai privati. Tutti possono iscriversi alle piattaforme che offrono questo servizio e così si potrà usufruire del vantaggio di pagare tassi di interesse più bassi e di ottenere il prestito con più velocità e, soprattutto facilità, poiché vengono richieste meno garanzie e requisiti.

Non bisogna pensare, però, che chiunque possa ottenere un prestito: ovviamente anche i privati effettueranno dei controlli, per essere sicuri di poter riavere il prestito concesso, rateizzandolo.

Purtroppo, a causa della crisi economica, sempre più persone o famiglie hanno bisogno di richiedere un prestito, che quasi sempre viene negato dalle banche se non si dispone di requisiti impeccabili. Affidarsi così ai Social Lending, sembra l'unica alternativa possibile, ma, come già detto, non sempre i privati decidono di concedere un prestito, specialmente se la somma da erogare è troppo alta.

Allora cosa rimane da fare? Guardando gli annunci su internet si può essere attratti da alcune inserzioni, nelle quali si afferma di poter fornire qualsiasi tipo di prestito, senza alcun problema. Quasi sicuramente questi privati non fanno riferimento a nessun Social Lending e, molto spesso, si tratta di truffe.

Ecco alcuni elementi che permettono di riconoscerle.

  1. il testo contiene numerosi errori ortografici e di sintassi: i truffatori sono per lo più stranieri e usano traduttori automatici
  2. vengono usati servizi classici di trasferimento di denaro, come ad esempio Money Gram
  3. non si fa riferimento alle garanzie richieste, ai tassi e agli interessi del finanziamento
  4. vengono richieste molte informazioni personali
  5. il prestito appare molto semplice da ottenere
Perciò diffidate da chi promette prestiti facili e affidatevi alle piattaforme che sono sempre tra privati, ma sono comunque controllati da Bankitalia.