Prestiti e cattivi pagatori, ora le banche rischiano di chiudere

La realtà è che il credito facile erogato negli anni passati a quelli che attualmente sono considerati "cattivi pagatori", sta rischiando di far chiudere molte

Prestiti e cattivi pagatori, ora le banche rischiano di chiudere

"Imprese e famiglie sono sempre più in difficoltà e non pagano i prestiti contratti, causando un collasso economico senza precedenti, e le banche temono un crac". E' quanto dichiarato da alcuni addetti ai lavori: la situazione sembra essere più seria del previsto e pare anche essere la più minacciosa rispetto alle precedenti ma, curiosamente, non sembra fare breccia nel dibattito politico e giornalistico che ancora "parlano", forse ingenuamente, di prestar denaro a famiglie e imprese.

I prestiti cattivi, questo è l'enorme fardello di crediti deteriorati lordi che sta bloccando le mani dei banchieri e che secondo un calcolo di R&S Mediobanca, solo per le prime quattro banche italiane esiste un'esposizione di circa 166 miliardi di euro, partendo dalle sofferenze, le più problematiche, passando per gli incagli, fino ad arrivare alle esposizioni ristrutturate e scadute.

Per i nove maggiori istituti di credito, in sei anni, i crediti deteriorati sono aumentati in media del 164%, toccando i 190 miliardi ma la cosa che preoccupa maggiormente i banchieri, è che le richieste di prestito aumentano giorno dopo giorno con un accumulo sempre maggiore.

Secondo sempre l'analisi di Mediobanca, che analizza i bilanci 2011 di 33 banche europee, Mucchetti: «Il punto debole delle banche italiane è la crescente massa dei crediti dubbi, ormai all'85% dei mezzi propri. L'Europa è sul 40%. La Scandinavia sul 15% ».