Crisi Italia: crescono i debiti delle famiglie

La crisi si fa sentire in tutta Italia, gli italiani non riescono più a pagare i debiti. Non solo prestiti e mutui sono il problema, ma anche tasse e bollette

Crisi Italia: crescono i debiti delle famiglie

Bollette, tasse, mutui e prestiti stanno mettendo sempre più in crisi il portafoglio degli italiani, che sono costretti anche a fare i conti con un mercato del lavoro sempre più instabile e incerto. Le difficoltà economiche in questo periodo di crisi si stanno sommando l'una all'altra senza interruzioni, tanto che i debiti non riescono a diminuire e continuano a crescere.

Secondo il rapporto annuale di Unirec, l'Unione nazionale delle imprese di recupero crediti, realizzato in collaborazione con il Sole 24 Ore, i debiti delle famiglie italiane hanno un volume di circa 31 miliardi, circa l'80% dei 38 miliardi rimasti "in sospeso". Ciò che risulta allarmante è che questi debiti non sono costituiti soltanto da rate di mutui o prestiti, ma anche dalle spese relative ai servizi essenziali, come le bollette energetiche.

Il rapporto rileva la presenza di oltre 32 milioni di pratiche di crediti da recuperare, una ogni due abitanti, per un debito totale che corrisponde a circa il 2,4% del Pil e che è cresciuto del 22% rispetto al 2010 ed è addirittura raddoppiato rispetto al 2008. "La situazione - ha commentato Gianni Amprino, vicepresidente di Unirec e candidato alla guida dell'associazione - è drammatica. L'aumento della disoccupazione rende sempre più difficile onorare gli impegni, mentre le imprese pagano la mancanza di liquidità. Così il contenzioso si deteriora e le rate lievitano".

Marco Recchi, segretario generale Unirec ha affermato: "Sempre più spesso nel credito al consumo si verifica quello che gli addetti ai lavori chiamano "decadenza dal beneficio del termine": quando si supera un certo numero di rate il creditore chiede la restituzione dell'intera somma dovuta". I debiti stanno diventando sempre più pesanti da sopportare e non si fa più distinzione tra Nord e Sud. In Lombardia, solo nell'ultimo anno, gli importi recuperati sono passati dal 32 al 27% e in Veneto la situazione è molto simile, con una tendenza al peggioramento che risulta palpabile.

Il rapporto evidenzia anche che, se il quadro del 2011 è stato complessivamente negativo, quello del 2012 rischia di essere ancora peggiore. Claudio Iovino, responsabile del servizio studi di Unirec ha infatti affermato: "Proiettando l'andamento dei primi tre mesi, stimiamo per fine anno un livello di importi affidati superiore ai 39 miliardi."