Prestiti: nel mercato a gennaio è calato il gelo

L'Abi e il governatore di Bankitalia confermano una contrazione di prestiti a famiglie e imprese anche a gennaio.

Prestiti: nel mercato a gennaio è calato il gelo

Gli ultimi dati trasmessi dall'Abi parlano di un'ulteriore frenata del tasso di crescita dei prestiti nel primo mese dell'anno. Dopo il rallentamento che si è registrato nel mese di dicembre, con una contrazione dei prestiti alle imprese di oltre 20 miliardi, il tasso di crescita è passato dal 3,6% di fine anno (già in calo rispetto ai mesi precedenti), all'1,6% a gennaio, segnalando un calo ulteriore del flusso del credito a famiglie e imprese.

Questi dati diffusi venerdì dall'ultimo outlook mensile dell'Abi, dopo la riunione dell'esecutivo che si è tenuta a Bologna, sono stati poi confermati il giorno successivo dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che nel suo intervento all'Assiom Forex ha confermato le difficoltà del sistema bancario italiano nell'erogazione di prestiti.

In occasione del diciottesimo congresso degli operatori finanziari radunatisi a Parma per il congresso Assiom Forex, Visco ha confermato la stretta del credito, sottolineando che la causa di questa non è solo il ridimensionamento della domanda di finanziamenti da parte delle imprese, ma anche all'"irrigidimento nelle condizioni di offerta dei prestiti" da parte delle banche. Per questo il governatore ha aggiunto che "Le banche dovranno dimostrare di saper svolgere bene la loro funzione di allocazione del credito in una gestione sana e prudente, con acuta capacità selettiva", perché "è cruciale che l'economia non entri in asfissia creditizia, deperendo e trascinando con sé anche le prospettive del sistema bancario".

A dire la sua sulla questione, venerdì a Bologna, anche il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari, che ha voluto tagliar corto sulle polemiche affermando: "Non c'è destino diverso per banche e imprese in questa fase economica. La barca su cui viaggiamo è la stessa."

Il problema dei prestiti sembra quindi assodato, sia che si voglia definire credit crunch, sia che venga chiamato rallentamento dei flussi per le banche, dovuto alla diminuzione della dinamica di domanda e offerta. L'appello di Ignazio Visco, quindi, si deve leggere nei termini di un tentativo comune di trovare una soluzione in una situazione che penalizza l'attività di tutti e che mette in ginocchio soprattutto famiglie e imprese. L'auspicio è che l'ondata di prestiti dalla Bce che dovrebbe arrivare a fine mese possa attenuare le tensioni sul mercato, come già è accaduto con il maxi-prestito di dicembre, portando nei prossimi mesi anche a un alleggerimento delle condizioni per la concessione di prestiti personali e finanziamenti a privati e imprese.