UE: il 70% dei siti web di credito al consumo risulta irregolare

I siti web di credito al consumo messi sotto osservazione dall'Unione Europea hanno riscontrato una grave carenza informativa.

UE: il 70% dei siti web di credito al consumo risulta irregolare

L' Unione Europea ha avviato un'indagine a tappeto su oltre 500 siti web che offrono credito al consumo, al fine di testare il livello di reperibilità di informazioni messe a disposizione del consumatore, prima della stipula di un qualsiasi contratto, quali prestiti o finanziamenti, in virtù anche dei diritti previsti dalle norme europee. Le autorità competenti hanno potuto verificare come su 500 siti web analizzati in 29 stati membri (i 27 più Norvegia e Islanda), ben 393 siti, pari quindi ad un 70%, richiederebbero ulteriori indagini.

Le principali problematiche individuate riguardano: una forte carenza di informazioni nella pubblicità dei finanziamenti, una illecita omissione di informazioni fondamentali sulle offerte e una presentazione fuorviante dei costi dei contratti. In tutti questi casi, si tratta di esplicite violazioni delle regole europee sulla protezione dei consumatori.

E sono proprio i consumatori a pagare il prezzo più alto di queste irregolarità. Sostiene infatti John Dalli, commissario UE per i consumatori: "Quando si vuole un credito, può talora capitare che alla fine esso costi più quanto inizialmente preventivato, per imprecisione o mancanza di informazioni importanti. Il credito al consumo non è sempre di facile comprensione: per questo esiste una legislazione europea che aiuta i consumatori a prendere delle decisioni fondate. Occorre quindi che le imprese offrano ai consumatori le informazioni necessarie in modo corretto".

Nel caso specifico dell'Italia i dati parlano chiaro: su 15 siti web controllati, 12 sono stati definiti ''irregolari''. Tra gli altri stati membri con un'elevata incidenza di siti irregolari ci sono la Spagna, Cipro, Malta - dove tutti i siti controllati sono stati bocciati - Finlandia (l'80%) e il Belgio (il 95% dei siti controllati). Tra i Paesi più "scrupolosi" ci sono invece la Bulgaria, l'Islanda, la Sloveniadove tutti i siti controllati hanno passato il test - la Francia (il 22%) e il Portogallo (il 35%). Conclude Dalli: ''Adesso comincia la fase dell'imposizione delle direttive da parte delle varie autorità nazionali. Questi istituti dovranno correggere o chiarire le informazioni fornite sui propri siti''.

In attesa che questi controlli si concretizzino, i consumatori possono fare la loro parte per orientarsi alla scelta dei migliori prestiti on line ed evitare le cosiddette "fregature". Un aiuto concreto arriva dai servizi di comparazione on line come SuperMoney, che permette di valutare in modo approfondito le tante offerte di prestito sul mercato e di ottenere tutte le informazioni utili ad una scelta consapevole.