Trasparenza: la parola-chiave del credito a consumo?

Maggiori tutele ai consumatori e chiarezza nei contratti di prestito secondo la Direttiva Europea.

Trasparenza: la parola-chiave del credito a consumo?

Maggiore chiarezza nel credito a consumo, almeno a partire dal 2011? La direttiva europea n. 48 del 2008 è stata recentemente recepita con il decreto del Consiglio dei Ministri che si impegna pertanto a stabilire regole più definite sul mercato dei prestiti personali.

Il punto centrale del Decreto riguarda la tutela del consumatore, al quale le società che erogano servizi finanziari dovranno rivolgersi tenendo presente soprattutto le difficoltà dei clienti che hanno un livello bassissimo o nullo di "alfabetizzazione finanziaria".

Per questo motivo i fogli informativi e le pubblicità non dovranno più presentare caratteri minuscoli occultando le reali spese e il Taeg, il tasso annuo effettivo globale, dovrà comprendere tutte le spese sostenute dal consumatore per avere il prestito (costi del conto corrente, assicurazione obbligatoria, spese di incasso rata, commissione di estinzione anticipata ecc.), nessuna esclusa.

Inoltre il diritto di recesso entro 14 giorni dalla firma del contratto garantirà al consumatore la possibilità di ripensarci senza la necessità di addurre alcuna motivazione o giustificazione in merito, anche se il contratto è stato concluso nei locali dell'istituto di credito.

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