Richieste di prestiti personali rifiutate

Perché un prestito personale viene rifiutato?

Nel momento in cui le richieste di prestiti personali vengono rifiutate dalla banca bisogna anzitutto capirne i motivi, in modo tale da cercare una soluzione alternativa che abbia buon fine. Nel caso di richieste rifiutate di prestiti personali ci possono essere diverse motivazioni:

  • hai effettuato più richieste di prestito nello stesso periodo;
  • risulti essere un cattivo pagatore secondo le segnalazioni delle Centrali Rischi;
  • non hai i requisiti necessari per ottenere un prestito (reddito basso, assunzione recente, contratto a tempo determinato, numerosi impegni finanziari attivi e così via).

Andiamo quindi ad analizzare i casi in cui la banca potrebbe negarti un prestito e gli errori da non commettere per aumentare le tue probabilità di ottenere credito. Vedremo inoltre cosa puoi fare in caso di prestito personale rifiutato e quanto tempo devi aspettare prima di richiederne un altro affinché la tua pratica vada a buon fine.

 

 

Prestito rifiutato perché il cliente ha fatto altre richieste

Molte persone pensano che presentare contemporaneamente più richieste di prestito a banche diverse possa far aumentare le probabilità di ottenere il finanziamento. Nulla di più sbagliato! Quando richiedi un prestito, l’informazione viene trasmessa alle banche dati, dove vi rimane per circa 30 giorni. Se durante questo periodo richiederai un altro finanziamento, il nuovo istituto te lo negherà d’ufficio, semplicemente perché vedrà che è già in corso un’altra richiesta presso una banca diversa. Meglio quindi avere pazienza e, in caso di richiesta di prestito respinta, attendere almeno un mese prima di riprovarci.  

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Prestito personale rifiutato a cattivi pagatori e segnalati Crif

Se hai pagato in ritardo una o più rate di finanziamenti precedenti, con ogni probabilità la banca ti negherà il prestito. Chi in passato non è stato puntale con i pagamenti viene infatti considerato un soggetto poco affidabile, che potrebbe commettere nuovamente lo stesso errore in futuro.

Quando avanzi una richiesta di prestito personale, per decidere se concederlo o meno la banca raccogliere le informazioni necessarie per ricostruire la tua storia creditizia. Come? Consultando i dati disponibili nelle banche dati, sia pubbliche che private (ad es. il Crif).

Qui le informazioni negative restano disponibili per un determinato periodo di tempo che va da 12 a 36 mesi a seconda della gravità del ritardo, anche dopo che avrai regolarizzato la tua posizione debitoria. Una volta trascorso il periodo di tempo prestabilito, la segnalazione Crif sarà cancellata automaticamente, senza bisogno di fare o pagare nulla.

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Prestito rifiutato perché mancano i requisiti reddituali e lavorativi

Per decidere se erogare o meno un finanziamento, la banca valuterà ovviamente anche la tua situazione reddituale e lavorativa.

Innanzitutto è importante il rapporto rata/reddito, che di norma non può superare 1/3. Se richiedi un prestito la cui rata occupi più di 1/3 delle tue entrate mensili, al netto di precedenti impegni finanziari, è quasi certo che la banca non te lo concederà.

Allo stesso modo, una situazione lavorativa precaria costituisce un elemento a tuo sfavore: se richiedi un prestito e il tuo contratto sta per scadere, difficilmente la banca accoglierà la tua domanda. Analogamente, se hai un contratto a tempo determinato non avrai molte chance di ottenere un finanziamento di durata superiore alla scadenza del contratto, mentre non dovresti avere problemi se lo richiedi di durata inferiore.

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Prestito personale rifiutato perché non censito

Sembra quasi un paradosso, ma a volte un prestito viene rifiutato perché il richiedente non è censito nelle banche dati, ovvero se in passato non ha avuto altri finanziamenti.

Le informazioni positive, relative dunque a impegni finanziari precedenti rispettati con puntualità, permettono alla banca di assegnare al potenziale cliente un credit score migliore, proprio perché considerato un pagatore affidabile.

Sconsigliatissimo quindi richiedere la cancellazione delle informazioni positive dalle banche dati, cosa che invece non è possibile fare con le informazioni negative, che invece si cancellano automaticamente dopo un certo periodo di tempo.

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Richieste di prestiti personali rifiutate: come fare?

Se la banca ti ha negato il prestito personale, la prima cosa che devi fare è cercare di capire la motivazione alla base del rifiuto. Una volta fatto questo dovrai adottare una strategia diversa per riuscire a ottenere nuovamente credito.

Se ad esempio la richiesta di finanziamento è stata respinta perché il rapporto rata/reddito è troppo alto, per avere successo dovrai per forza chiedere un importo minore o allungare la durata del piano di rimborso, abbassando così la rata mensile. In alternativa, se hai già altri finanziamenti in corso potresti optare per il consolidamento debiti, ovvero un nuovo prestito con il quale estinguere i precedenti, ottenere liquidità aggiuntiva e alleggerire la rata mensile allungando il piano di rimborso.

Se la banca ti ha negato il prestito perché il tuo reddito è troppo basso, l’unica possibilità di ottenere credito è presentare delle garanzie alternative. In questo senso, l’ideale è avere un garante disposto ad assumersi l’impegno di rimborsare il debito qualora per vari motivi tu non ne sia più in grado.

Se invece il problema è che sei stato segnalato al Crif come cattivo pagatore, la questione è più complicata. Prima di poter richiedere un nuovo prestito personale dovrai infatti attendere la cancellazione delle informazioni negative dalla banca dati. Bada bene, questa è un’operazione che non puoi velocizzare in alcun modo, soprattutto non dietro pagamento. Per poter ottenere un nuovo prestito personale dovrai quindi aspettare che la segnalazione Crif sia cancellata automaticamente oppure potresti provare con la cessione del quinto dello stipendio. Dal momento che il rimborso avviene direttamente tramite trattenuta in busta paga, le banche sono spesso più bendisposte a concedere questo prestito anche a cattivi pagatori.

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Prestito rifiutato: dopo quanto posso riprovare?

Devi sapere che, una volta che la banca ti ha negato il prestito personale, non puoi richiederne subito un altro. O meglio, puoi farlo, ma le probabilità di successo sono praticamente nulle.

Quando chiedi un prestito, la banca comunica l’informazione ai sistemi di informazioni creditizie, dove vi rimarrà per almeno 30 giorni. Questo sia che il prestito ti venga rifiutato sia che tu scelga di ritirare la richiesta. 

Se durante i 30 giorni presenterai un’altra richiesta di prestito, la banca la rifiuterà immediatamente, anche solo perché vedrà che c’è già un’altra pratica in corso. Se poi il finanziamento richiesto ti è stato proprio negato, la nuova banca ne conoscerà il motivo e, con ogni probabilità, seguirà le orme del precedente istituto di credito.

Meglio quindi sfruttare questo periodo di tempo per capire cosa è andato storto la prima volta e aggiustare il tiro per aumentare le probabilità che la prossima richiesta di prestito personale vada a buon fine. 

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