Job Act e finanziamenti: rassicurazioni da Ministro Lavoro

Le tutele crescenti non saranno ostacolo a erogazione prestiti. Secondo Poletti il Job Act è opportunità di rilancio

Job Act e finanziamenti: rassicurazioni da Ministro Lavoro

Il Job Act è entrato in vigore da appena un mese, con uno strascico di dibattiti e confronti aspri iniziati già nelle fasi preliminari, quando la legge era solo una proposta osteggiata dalle opposizioni, e non ancora sopiti. Tra i risvolti maggiormente considerati dai detrattori della legge vi era – e vi è tuttora – la complicata gestione del rapporto fra tali forme di contratto e l'accesso al credito. Possedere le giuste garanzie si configura, specie negli ultimi anni, come un privilegio non per tutti, le possibilità di vedersi accettare le proprie richieste di credito si sono assottigliate. La cittadinanza, grazie al web, riscontra molte meno difficoltà nell'informarsi sui finanziamenti e sulle condizioni proposte dalle banche, ma molte di più nel mandare in porto la transazione.

Ministro Poletti ottimista sul Job Act

A mandare segnali positivi è Giuliano Poletti, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Renzi. Il numero uno del Welfare ha espresso ottimismo nei confronti del nuovo clima ispirato dall'approvazione del Job Act. Negli ultimi giorni, diverse banche hanno fatto sapere che tratteranno i nuovi contratti a tutele crescenti alla stregua dei tradizionali indeterminati. L'erogazione dei prestiti non sarà limitata da garanzie lavorative carenti sul lungo periodo. La possibilità di porre Fiditalia e i suoi prodotti a confronto con quelli di Agos, Findomestic, ecc., aiuterà i giovani a orientarsi, le disposizioni comunicate dalle banche vanno verso la direzione di una concretizzazione delle procedure. I giovani, è il messaggio che trapela da Roma, possono sorridere.

La nota di Poletti

Il Ministro ha utilizzato una nota ufficiale per esprimere la propria posizione: "In questi giorni – ha evidenziato – alcune banche italiane hanno comunicato la decisione di applicare, per la concessione di mutui e prestiti ai lavoratori assunti con contratti di lavoro a tutele crescenti, gli stessi criteri di valutazione nel merito creditizio che venivano adottati per i lavoratori con il vecchio contratto a tempo indeterminato. È una risposta positiva ed importante a chi aveva avanzato dei dubbi sulle caratteristiche di affidabilità nel tempo di questo contratto".

Poletti ha messo in luce come uno degli obiettivi del Job Act sia proprio quello di garantire nuove opportunità ai giovani. Rendere più agevole l'accesso al credito si tradurrà in più rosee prospettive per giovani che, fino ad ora, non hanno avuto la possibilità di realizzare progetti a lungo temine, zavorrati da una condizione precaria e, finanziariamente, non affidabile.

"Sono convinto – ha concluso il Ministro – che tutto il sistema bancario italiano potrà assumere questo orientamento e, in questo modo, contribuire non solo a migliorare le condizioni di vita di queste persone, ma anche a sostenere la crescita dei consumi".