Le PMI vittime della crisi, questo il verdetto della Cgia

Secondo la Cgia di Mestre la crisi ha affossato le pmi. Tra le cause primarie, l’assenza di prestiti e le troppe tasse

Le PMI vittime della crisi, questo il verdetto della Cgia

Siamo ormai abituati a sentire parlare di crisi economica, soprattutto rapportata alla difficoltà dei consumatori nel gestire i propri risparmi.

A soffrire la condizione stagnante in cui permane la nostra economia però sono anche le imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni, che per tirare avanti ricorrono sempre più spesso alla soluzione di confrontare i prestiti più vantaggiosi sul mercato in modo da saldare gli scoperti e disporre di quel denaro liquido che la loro attività sembra non attirare più a sufficienza.

Purtroppo però questa soluzione non sembra portare agli esiti sperati perché, per quanto gli imprenditori si impegnino nel cercare i finanziamenti migliori, a tarpare le ali delle aziende intervengono numerosissimi fattori come la crescente pressione fiscale, la burocrazia vincolante, ma soprattutto la scarsa predisposizione delle banche a concedere ulteriore credito.

Stando alle parole di Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia, i fattori che hanno contribuito maggiormente a minare la nostra economia, e in particolar modo le piccole e medie imprese che ne costituiscono l'ossatura portante, sono proprio le tasse, la burocrazia e il credit crunch, accompagnati dal crollo dei consumi.

Nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013, si è assistito a una stretta del credito pari a 17 miliardi di euro, con una conseguente riduzione dei prestiti erogati dalle banche, mentre gli impieghi bancari alle imprese con meno di 20 addetti sono diminuiti del 10 per cento.

Per non parlare della pressione fiscale: sebbene questa si sia stabilizzata intorno al 43,3%, per le piccole e medie imprese è andata crescendo nel tempo, attestandosi intorno al 50%.

A dare il colpo finale però è stato il crollo dei consumi, diminuiti del 6,6% in cinque anni.

Se tutto questo non è abbastanza, a intralciare la strenua resistenza delle pmi è anche la burocrazia: gli adempimenti burocratici sempre più cavillosi sembrano voler contribuire in modo sostanziale alle enormi difficoltà che le aziende devono fronteggiare ogni giorno.