Prestiti vantaggiosi, le richieste hanno importi più bassi: l’indagine Crif

Chiedere dei prestiti ma per importi più bassi, lo rivela l’indagine Crif

Prestiti vantaggiosi, le richieste hanno importi più bassi: l’indagine Crif

Il bisogno di denaro ci spinge sempre di più a rivolgerci a istituti di credito per chiedere un prestito e le soluzioni a nostra disposizione sono davvero tante. Si può, ad esempio, ricorrere a un prestito Inpdap oppure ancora valutare le caratteristiche della cessione del quinto per trovare il finanziamento più vantaggioso che rispetti le nostre esigenze.

Allo stesso modo, è possibile confrontare, tramite un comparatore gratuito online, i prodotti di Agos Ducato con quelli di Findomestic, di IBL o altri operatori per individuare i più convenienti. Insomma: prestiti e mutui sono ormai accessibili per tutte le categorie di cittadini, anche se chi chiede un finanziamento oggi lo fa per importi più bassi che in passato.

Una indagine di Crif Decision Solutions, la società del Gruppo Crif specializzata nella realizzazione e gestione di sistemi di supporto decisionale all'erogazione del credito, rivela infatti che nel 2013 le diverse forme di finanziamento hanno registrato dei cali significativi.

In particolare, i prestiti personali sono quelli che "subiscono" di più questa tendenza: meno 3,8%, registrando un importo medio di 12 mila 185 euro. Leggermente minore è invece la flessione dei prestiti finalizzati che si assesta al 2,7%, per un importo medio di 3 mila 979 euro. La causa del calo è sicuramente la crescita del livello di disoccupazione, fattore che ha significativamente indebolito la domanda.

La pressione del mercato del lavoro ha avuto come conseguenza anche un adeguamento dell'offerta da parte degli istituti di credito, che si manifesta soprattutto nella riduzione nell'erogazione di nuovi finanziamenti.

I cittadini preferiscono attendere piuttosto che chiedere un finanziamento, ma chi è costretto a rivolgersi agli istituti di credito lo fa per importi più bassi e soprattutto valutando un piano di restituzione dilazionato nel tempo.

L'indagine Crif rivela quindi la grande prudenza e selettività dei richiedenti, che guardano con più cautela del passato al rischio del credito a causa del bassissimo tasso di occupazione. I tassi di interessi spaventano ancora e risultano poco incoraggianti, anche perché le percentuali restano appena sopra gli standard europei: 3,4% il tasso medio per i mutui e il 7,8% i tassi del credito al consumo.