Come scegliere tra prestiti personali e cessione del quinto? Dipende dall’età

I 40enni preferiscono i prestiti personali, mentre i 50enni la cessione del quinto: la scelta dipende da età e lavoro.

Come scegliere tra prestiti personali e cessione del quinto? Dipende dall’età

La crisi economica e lo scarso potere d'acquisto da parte delle famiglie continua a portare gli italiani a chiedere soldi in banca. I consumatori che necessitano di liquidità, però, preferiscono scegliere la cessione del quinto oppure i classici prestiti personali? È la domanda che si sono posti gli analisti dell'Osservatorio SuperMoney che hanno verificato quali sono le richieste di finanziamento inoltrate al portale di comparazione fra ottobre 2013 e marzo 2014.

La ricerca si è svolta sui preventivi di circa 100 mila utenti e i risultati mostrano uno spaccato generazionale per quanto riguarda la scelta del prestito. I consumatori più giovani, infatti, nella maggior parte dei casi vogliono trovare i prestiti personali migliori, mentre sono i più anziani a preferire la cessione del quinto di stipendio o pensione. La scelta del finanziamento più adatto per le proprie esigenze, poi, dipende anche dall'attività lavorativa del richiedente.

Nel particolare, se si vanno a guardare i dati dell'Osservatorio SuperMoney, si nota come l'età media di un privato che richiede un prestito personale sia di 40 anni, mentre sia di 50 anni per la domanda di finanziamento con la formula della cessione del quinto. Una differenza di 10 anni che dipende anche dall'attività lavorativa poiché, come noto, la cessione del quinto è riservata solo a lavoratori dipendenti a tempo indeterminato o ai pensionati Inps.

L'analisi dell'Osservatorio SuperMoney, quindi, mette anche in luce le differenze economiche e sociali delle diverse generazioni con i più anziani (lavoratori o pensionati) che possono permettersi la cessione del quinto, mentre i più giovani (spesso lavoratori precari o autonomi con partita Iva) che si devono accontentare di un semplice prestito personale. Le differenze, ovviamente, variano a seconda della categoria del lavoratore o pensionato, ma comunque il gap di età rimane pressoché lo stesso.

In media, infatti, un pensionato Inps che chiede un prestito personale ha 52 anni, mentre la media dei richiedenti la cessione del quinto sale a 64 anni. Per i lavoratori dipendenti privati con un contratto a tempo indeterminato, invece, l'età media di chi vuole un prestito personale è 31 anni e sale a 39 anni se si desidera la cessione del quinto dello stipendio. La media fatta considerando tutte le categorie di lavoratori e pensionati comunque rimane di 40 e 50 anni.

"Se il passaggio dai 40 ai 50 anni può a volte cambiare la vita, di sicuro sembra influire sulla propensione al rischio di chi richiede un prestito - ha commentato Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney - I dati lasciano supporre che la maturità porta a scegliere forme di indebitamento tradizionali, aperte presso le banche o direttamente attraverso il proprio ente previdenziale".

"Al contrario i più giovani - prosegue Manfredi - sanno che possono rivolgersi al web per ottenere prestiti personali meno costosi e più flessibili, che prevedono ad esempio sistemi per il salto della rata o per la gestione via web. La scelta tra cessione del quinto e prestito personale non è quindi solo legata all'appartenenza a una certa categoria di lavoratori, ma a una diversa confidenza rispetto alle novità del credito al consumo".