Tassi da usura su prestiti e cessioni del quinto: pronto il rimborso

In caso di contratti poco trasparenti, le finanziarie debbono restituire al proprio cliente tutti i costi.

Tassi da usura su prestiti e cessioni del quinto: pronto il rimborso

Può capitare che quando ci si trova con l'acqua alla gola ci si affidi a Internet per cercare la soluzione più conveniente per avere liquidità immediata. Le opportunità sono molte: si va dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, alla richiesta di prestiti personali tradizionali direttamente alle banche.

I prestiti concessi dalle maggiori società finanziarie come Agos Ducato, sembrano spesso molto convenienti. In realtà occorre prestare molta attenzione ad eventuali "costi oscuri" che possono danneggiare molto il consumatore non informato.

E di pochi giorni fa la notizia del pensionato cuneese che per estinguere un debito che aveva precedentemente contratto, aveva optato per un nuovo finanziamento con la cessione di un quinto della sua pensione. Il contratto comportava la richiesta di 10 mila euro. Ma alla fine del 2008 si era visto arrivare un bonifico di soli 1.850 euro, con l'obbligo di corrispondere una rata mensile di 167 euro per 10 anni, con un taeg del 22,03%.

Soltanto dopo essersi rivolto al movimento Consumatori, il pensionato ha scoperto che ben 5.112 euro del suo finanziamento sarebbero stati destinati al premio per l'assicurazione sulla vita. Secondo una sentenza della Corte di Appello di Torino dello scorso 27 gennaio, infatti, nel calcolo del tasso di usura per i contratti di cessione del quinto bisogna considerare l'importo dell'assicurazione obbligatoria per legge, anche per i contratti in vigore nel 2009 quando la Banca d'Italia non lo includeva nel computo dei tassi medi.

Constatando che i tassi applicati al proprio prestito erano veramente al limite dell'usura, il pensionato ha potuto intentare una causa contro la finanziaria. A nulla sono valse le giustificazione di quest'ultima che aveva sostenuto che tali costi non potevano essere considerati per la valutazione del rispetto delle soglie d'usura (in quanto fino al 2010 non erano compresi nella rilevazione del tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia). Il pensionato ha vinto la causa e la società finanziaria è stata condannata al risarcimento dei costi sostenuti per interessi, spese e commissioni, sottraendoli dalle rate successive.

Paolo Fiorio, coordinatore dell'Osservatorio credito e risparmio dell'associazione ha dichiarato: "Si tratta di uno storico successo per tutti i consumatori che hanno sottoscritto contratti di prestito personale con cessione del quinto dello stipendio e della pensione. Fino al 2009 questi contratti, che di solito vengono sottoscritti dalle fasce più deboli e indebitate della popolazione, avevano sempre un Taeg molto elevato e sempre vicino alla soglia d'usura. In moltissimi casi, includevano nei costi del credito anche i premi dovuti per queste polizze".