Prestito ipotecario: senza busta paga si può, ma attenzione agli interessi

Ottenere un prestito ipotecario è possibile anche quando non si ha una regolare busta paga, ma a che prezzo?

Prestito ipotecario: senza busta paga si può, ma attenzione agli interessi

Ottenere un prestito ipotecario è possibile anche quando non si ha una regolare busta paga che ne garantisca la restituzione. Ma attenzione perché i tassi di interesse sui finanziamenti ipotecari in Italia sono molto alti rispetto alla media europea.

In un periodo come quello che stiamo vivendo dove le parole "tempo indeterminato" hanno lasciato spazio alle più moderne "flessibilità" e "precarietà", il mondo del lavoro ha subito uno scossone che non poteva non riflettersi su quello dei prestiti. Banca e istituti finanziari non accordano più tanto facilmente finanziamenti, scettici come sono sulle garanzie di solvibilità che potrebbe dare un lavoratore atipico senza la garanzia della tradizionale busta paga.

E nei rari casi in cui è concesso un mutuo a lavoratori atipici, questa categoria lo paga a caro prezzo. Basti pensare che un mutuo a trent'anni per un importo erogato di 125 mila euro, prevede, ai tassi attuali, il pagamento di una rata mensile che si aggira su 800-900 euro. Una somma esorbitante per quanti quella cifra la guadagnano in un mese di stipendio, perciò si ritorna alla richiesta delle vecchie garanzie reali, cioè al prestito ipotecario.

Ma che cos'è un prestito ipotecario?

Un prestito ipotecario è una sorta di mutuo che accende un'ipoteca su un immobile di proprietà del richiedente. In pratica, il richiedente si impegna a dare la sua proprietà immobiliare a garanzia del credito richiesto. Se non dovesse riuscire a rimborsare la somma ricevuta in cambio del bene ipotecato, l'istituto di credito ne diventa legittimo proprietario. Ovviamente, una volta stipulato in contratto con la banca, il titolare del bene non potrà alienarlo o disporne per l'intera durata dell'ammortamento, e cioè fino a quanto sopra vi graverà l'ipoteca. Tra l'altro non è detto che, pur essendo proprietario di un immobile si riesca con sicurezza ad accedere a un mutuo ipotecario.

La maggior parte degli istituti di credito, infatti, non ama attendere la fine dell'ammortamento per avviare le procedure di espropriazione del bene, ma preferisce ottenere un pagamento puntuale delle rate del mutuo. Perciò, la proprietà di un immobile, soprattutto nei prestiti per precari, è vista solo come una tutela alla quale nessuna banca o istituto di credito, alla fine vuole ricorrere sul serio. Da qui la richiesta di garanzie come fideiussioni o avalli che vengono da terzi.

Chi eroga un prestito ipotecario?

Non è un servizio offerto da tutti gli istituti di credito. Perciò bisogna verificare se nell'elenco delle prestazioni della banca ci sia anche di questo tipo di finanziamento.

I tempi per ottenere un prestito ipotecario

I tempi non sono biblici. Servono solo i tempi tecnici che l'istituto di credito si prende per fare le verifiche di rito: l'accertamento della proprietà dell'immobile e la perizia per stabilirne il reale valore in base al quale sarà stabilità la cifra massima da erogare a titolo di prestito ipotecario. E' bene chiarire che la somma erogata in prestito, in genere non è mai pari a quella risultante dalla perizia dell'immobile, ma è pari a una percentuale del suddetto valore che non può superare l'80% (solo in rari casi arriva al 100%, quando cioè il cliente riesce a fornire molte più garanzie).

A chi conviene un prestito ipotecario?

Un prestito ipotecario sostanzialmente conviene a chi necessita di prestiti personali dal capitale medio di 50.000 euro, un prestito che prevede la restituzione del medesimo importo con delle rate mensili e un piano di ammortamento sostenibili della durata media dai 5 ai 25 anni

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Documentazione prestito ipotecario

Ci sono tutta una serie di documenti che chi richiede un prestito ipotecario deve sapere di dover mostrare presso l'istituto di credito erogante:

  • documentazione che attesta la proprietà del bene immobile;

  • documento d'identità in corso di validità e codice fiscale;

  • contratto lavorativo.