Banche e Pubblica Amministrazione mettono in crisi le imprese

Un circolo vizioso di debiti della PA non pagati e di prestiti troppo cari rendono dura la situazione delle imprese.

Banche e Pubblica Amministrazione mettono in crisi le imprese

Un grave allarme viene lanciato da Confartigianato sulla situazione creditizia delle imprese in Italia, in particolare di quelle di piccola dimensione: il debito della Pubblica Amministrazione verso le aziende è di 91 miliardi, soldi che non entrano nelle loro casse costringendole a domandare finanziamenti alle banche, che oltre ad essere sempre più cari vengono anche concessi con molta difficoltà proprio per la difficile situazione economica generale.

Confartigianato ha appena reso note le cifre della sua analisi annuale: tra maggio 2012 e maggio 2013 i prestiti che le banche hanno concesso alle imprese sono calati del 4,2%, per un totale di oltre 41 miliardi euro; contemporaneamente però i tassi di interesse dei prestiti erogati sono cresciuti raggiungendo valori medi oscillanti tra il 4,36% ed il 4,85% in base all'importo erogato: tassi di interesse che sono di gran lunga i più alti in Europa, dietro solamente alla Spagna, per un aggravio più alto rispetto al resto del Continente pari a oltre 7 miliardi di euro. Da notare che i finanziamenti alle imprese in Italia crescono man mano che da Nord ci si sposta verso Sud.

Il problema è di gran lunga aggravato dalla concomitanza di quello relativo ai debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese, che secondo i calcoli di Confartigianato sono cresciuti rispetto al 2009 dello 0,3% del Pil: anche in questo caso l'Italia è maglia nera in Europa, in controtendenza rispetto a Spagna, Gran Bretagna e Francia che hanno ridotto tali debiti, e ovviamente con tempi di rimborso ben più lunghi dei 30 giorni massimi previsti da una Direttiva europea in vigore proprio da quest'anno.

Così afferma Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato, riassumendo perfettamente la situazione: "La situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, è molto critica. Quel che è più grave e paradossale è che gli imprenditori sono costretti a indebitarsi con le banche per compensare i mancati pagamenti da parte della Pubblica amministrazione di altre aziende".