Le truffe dei prestiti tra privati

Alcuni consigli per evitare di incorrere in un prestito tra privati “illegale”.

Le truffe dei prestiti tra privati

I prestiti tra privati si stanno diffondendo moltissimo a causa della stretta creditizia delle banche, che non concedono prestiti e mutui ai cittadini, se non sotto innumerevoli richieste di garanzie, che i più, spesso i giovani, a causa della crisi economica in atto e dei lavori precari non sono in grado di fornire.

Chi è alla ricerca di un prestito personale, e si appoggia quindi ai canali privati, deve stare molto attento a non incorrere in truffe, che potrebbero solamente aggravare la già difficile situazione finanziaria del malcapitato.

Intendiamo precisare che coloro che offrono in alcuni portali web il loro aiuto ai cittadini bisognosi per poi raggirarli, rientrano nella categoria dei soggetti senza scrupoli, che non hanno a che vedere con coloro che si interfacciano sui portali del Social Lending.

Gli annunci di questi soggetti appiano su dei siti "fantoccio", si tratta per lo più di persone straniere, alla prima comunicazione ci si accorge di un italiano molto stentato frutto del traduttore automatico. Le banche di appoggio utilizzate da questi truffatori sono quasi sempre Money Gram o Western Union.

Dopo l'email di informazioni da parte del richiedente, si nota subito un'immediata disponibilità a fornire il denaro, in tempi molto brevi, anche quando si tratta di somme cospicue; non si fa riferimento a tassi e interessi, ma vengono subito chieste molte informazioni personali.

Queste persone sono disposte a prestare cifre decisamente troppo elevate (vanno dai 5.000 ai 10.000.000 di euro) per non chiedere alcun tipo di garanzia come ci si aspetterebbe da chi svolge seriamente questo mestiere, una Banca, o rispetto a i prestiti P2P che consentono un rapporto diretto tra prestatore e richiedente, senza lunghe trafile burocratiche, con cifre però decisamente più basse.

Quindi per tutti coloro che necessitano di un prestito, diffidate da chi vi chiede dati personali vi email, e rivolgetevi invece a organizzazioni come il Social Lending, che consente attraverso alcune community attive (Boober, Smartika, Prestiamoci), di ottenere finanziamenti legali e tutelati dalla supervisione della Banca d'Italia.