Crif: i "buoni pagatori" trainano il mercato dei prestiti

Il barometro Crif ha messo in luce che il 95% di chi chiede credito ed è censito dal Sistema di Informazioni Creditizie non ha ritardo nel rimborso dei prestiti

Crif: i "buoni pagatori" trainano il mercato dei prestiti

Il 2011 è stato un anno segnato dalla recessione anche per il mondo dei prestiti, che hanno visto una contrazione complessiva della domanda del -4,7% rispetto al 2010. La diminuzione ha riguardato sia i prestiti personali che i prestiti finalizzati. Questo è quanto emerge dal barometro Crif, società che gestisce il più importante sistema di informazioni creditizie (Sic) operante in Italia.

Crif spiega che a influenzare il mercato dei prestiti nel nostro Paese è stata in particolare la congiuntura economica negativa, che ha visto crescere l'instabilità dei redditi delle famiglie e l'incertezza nel mercato del lavoro. La diminuzione delle richieste che si è verificata l'anno appena passato è stata unita anche a un'offerta piuttosto debole degli istituti di credito e delle società finanziarie, con una riduzione dei prestiti accordati che ha registrato un calo del -3,7% rispetto al 2010.

In questo quadro, in cui non è da dimenticare il fatto che ottenere un prestito è sempre più difficile, a sostenere le richieste di finanziamenti sono stati soprattutto coloro che avevano una buona storia creditizia. L'erogazione dei prestiti, dopo la valutazione da parte degli Istituti dell'affidabilità creditizia e della sostenibilità finanziaria dei richiedenti nel Sistema di informazioni creditizie, ha mostrato un calo del -2,7%. Come si può notare si tratta di una diminuzione più contenuta rispetto a quella dei prestiti accordati, per cui la buona referenza creditizia, secondo Crif, "è stato un motore trainante per l'erogazione del credito''.

È da sottolineare come più del 95% delle persone che hanno richiesto prestiti che vengono censite nel Sistema di Informazioni Creditizie non presenta ritardi nel pagamento delle rate. Questo dato costituisce una garanzia importante per le banche, che sono quindi in grado di riconoscere i clienti con un profilo di "buoni pagatori", evitando il rischio di possibili nuove insolvenze.