Prestiti a imprese: Cgia parla di emergenza

Negli ultimi sei mesi del 2011 si è avuta una contrazione congiunta dei prestiti per famiglie produttrici e imprese. Secondo la Cgia è il dato peggiore dal 1998

Prestiti a imprese: Cgia parla di emergenza

Il secondo semestre del 2011 è stato il peggiore degli ultimi 14 anni per la situazione dei prestiti a imprese e famiglie. Negli ultimi sei mesi dell'anno appena passato si è avuta una contrazione record dei prestiti che sono scesi del 2,4% per le imprese e dell'1,6% per le famiglie produttrici. Questo quadro emerge da una rilevazione della Cgia di Mestre, che ha analizzato la situazione dei finanziamenti per imprese e famiglie prendendo in considerazione il secondo semestre di tutti gli anni nel periodo compreso tra il 1998 e il 2011.

La Cgia denuncia una vera e propria emergenza per i prestiti a società non finanziarie e piccole famiglie produttrici. La difficoltà di queste si può misurare anche dall'aumento del numero di suicidi di piccoli imprenditori, gli ultimi due dei quali avvenuti non per debiti ma per mancanza di liquidità.

Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, nel commentare questi dati ha affermato:"Bisogna ritornare a dare ossigeno alle imprese, altrimenti corriamo il rischio che la situazione imploda. Dopo l'ennesimo suicidio di un piccolo artigiano veneziano per mancanza di liquidità, è giunto il momento che le banche non lascino più nessuno da solo. Dopo gli ingenti aiuti dati dalla Bce ai nostri istituti di credito è bene che questi soldi vengano prestati all'economia reale, ovvero alle famiglie e alle imprese".

L'allentamento della stretta sul credito che in questi mesi ha colpito duramente il panorama delle piccole e medie imprese italiano, infatti, rimane fortemente legato agli effetti dei maxi-prestiti Bce nei confronti delle banche europee, che dovrebbero scongiurare il pericolo di credit crunch nel prossimo periodo. Tuttavia nei primi mesi dell'anno sembra non si siano avuti i risultati sperati, almeno per l'economia reale.

Bortolussi, oltre al problema della stretta creditizia, ha messo in luce anche un'altra questione spinosa per le imprese italiane: il ritardo dei pagamenti. A questo proposito il presidente si è rivolto direttamente al Governo Monti, "affinché intervenga in tempi rapidissimi e recepisca la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti. Dobbiamo mettere fine a questo malcostume tutto italiano che sta gettando sul lastrico tantissimi piccoli imprenditori artigiani, che si trovano a corto di liquidità anche perché non riescono a recuperare i propri crediti".